di Silvia Preti*
So com’è iniziato tutto questo. Avevo voglia di lavorare su di me, da troppo tempo la mia mente ed il mio corpo mi davano le stesse risposte sulla vita, da tempo avevo lasciato la psicoterapia perché ormai ad un punto morto. Soffrivo d'ansia e convivevo assai faticosamente con me. Stavo cercando altre strade, altre alchimie, nuovi punti di contatto con me stessa. Ero aperta ad altre esperienze anche se, come sempre, avevo paura. E' stato così che ho incontrato il Rebalancing. Cominciava il primo blocco del Training di questo "massaggio profondo" ed io ne sapevo ben poco, solo che agiva mettendoci in contatto con le emozioni negative, che aiutava a liberare la nostra energia. Decisi di provare.
Ho avuto subito informazioni più precise: il Rebalancing è nato sedici anni fa in India dall'esperienza d’alcuni terapisti che praticavano diverse tecniche di lavoro sul corpo, è nato con la volontà di creare qualcosa di diverso dagli altri massaggi profondi, partendo dalla visione dell'uomo come un tutto organico corpo-mente-anima (cuore). Il Rebalancing è nato dalla consapevolezza di quei professionisti che il nostro corpo, nel tempo, accumula ansie, stress, paure, ogni sorta d’emozioni negative che, a causa dei nostri condizionamenti, non riesce a smaltire, ma trattiene creando dei veri e propri blocchi dolorosi.
Il Rebalancing è nato dunque come un lavoro molto complesso che usa il massaggio profondo, il movimento attraverso il tocco, la manipolazione delle articolazioni, il lavoro sull'energia, il lasciar uscire le emozioni, la meditazione, tutto riunito insieme per lavorare sulla persona nella sua interezza.
Dopo averlo provato non posso più considerarlo semplicemente un massaggio sul corpo, perché è un massaggio che coinvolge tutta la persona, fino nella profondità del suo cuore; del resto il lavoro sul corpo è una delle arti più raffinate, non è soltanto una tecnica, ma è soprattutto un’espressione dì amore.
Dopo averlo provato non posso più considerarlo semplicemente un massaggio sul corpo, perché è un massaggio che coinvolge tutta la persona, fino nella profondità del suo cuore; del resto il lavoro sul corpo è una delle arti più raffinate, non è soltanto una tecnica, ma è soprattutto un’espressione dì amore.
Il Rebalancing mira a portare consapevolezza nella persona, non solo consapevolezza corporea e dei movimenti, ma anche delle emozioni e della loro espressione, mira ad aiutare le persone a capire che cosa c'è dietro ai loro sintomi. I giorni del Training sono stati un'esperienza di gruppo molto avanzata, ricca di momenti preziosi, in cui è iniziata in me una profonda trasformazione come non ero riuscita a fare neanche con anni di psicoterapia. Qualcosa all'interno della mia "armatura" ha cominciato ad aprirsi, qualcosa ha cominciato a contattare il mio "centro" sempre così maldestramente protetto. Ho sentito un’energia amica rifluire in me, ho riscoperto la mia capacità di dare e ricevere, la mia capacita di comunicare con gli altri. Sono entrata in contatto con le mie emozioni più profonde, ho lasciato che affiorassero alla pelle, dal petto, dalla gola, per liberarsi, per far uscire quello che, da tempo, si era fermato nel mio petto. Allentare il controllo della mente, permetterci di entrare nel cuore, staccare il controllo della testa sono lussi che noi occidentali non ci permettiamo molto facilmente. Proprio per questo il Training di Rebalancing mi ha cambiato la vita. Forse è per questo che adesso non sento più resistenze, né rifiuti.
"Al tocco immortale delle tue mani il mio piccolo cuore si perde in una gioia senza limiti e inventa canti ineffabili. I tuoi doni giungono su queste mie piccole mani. Il tempo passa, tu continui a versare, e c'è ancora spazio da riempire". Queste parole di Tagore esprimono alla perfezione quello che si prova durante una sessione di Rebalancing: il senso dello spazio che si crea sotto le mani del terapeuta, uno spazio che diventa infinito, ma anche il senso di gratitudine che si prova per quelle mani che cancellano i nostri dolori e come doni regalano al nostro corpo nuove sensazioni. Quanto abbiamo bisogno di essere toccati intimamente, capiti, amati ed accettati. Quante emozioni abbiamo accumulato senza mai avere il coraggio di smaltirle, di sentirle, di portarle alla luce. Il nostro corpo è un magazzino di memorie e ogni evento doloroso, fisico ed emozionale è conservato nella nostra muscolatura, nelle nostre articolazioni, nelle ossa. Per rispondere bene al presente dobbiamo liberare il corpo dal nostro passato, smettere di considerarlo soltanto un'appendice scontata e dovuta.
Non ho mai pensato prima quanto il linguaggio del corpo avesse una magia particolare, fosse un modo così intimo e diretto per comunicare con l'altro. Del resto l'arte del toccare è la più antica tra le arti di guarigione, anche se con l'allontanarsi dell'uomo dal proprio corpo, sì è andata parzialmente perdendo. Una ricchezza che noi occidentali dobbiamo cercare a tutti i costi di recuperare e grazie al Rebalancing possiamo farlo con molta naturalezza. Quello che credevo avrei imparato durante il Training era un modo di toccare e di essere toccati. Ma è stato molto di più. Una porta si è aperta e ne sono usciti tesori immensi. Autopercezione, innanzi tutto. Certo un modo di toccare, ma non di toccare il corpo, un modo di toccare le emozioni, di sentirle tra le mani, Come una creta che aspetta soltanto di sciogliersi al sole, le nostre emozioni sono ferme lì nel petto e come acqua stagnante incapaci di scorrere e fluire. E' qui che il Rebalancing raggiunge la sua magia e il suo potere. Con l'energia delle mani, con la sua capacità di dare, il Rebalancer riesce a far smuovere la nostra palude emozionale. Riesce a creare una corrente naturale e a far scorrere fuori le emozioni.
Ed ecco che un fiume comincia a muoversi attraverso le sue mani, un fiume d’emozioni, dì sentimenti inconfessati e dì sensazioni remote che aspettavano chissà da quanto tempo di essere liberate, di poter fluire alla ricerca di quella possibilità di esistere che noi, con i nostri complicati meccanismi di controllo, gli impediamo. E tutto quello che scorre è energia, un’energia che avevamo dentro, ma che era bloccata. Così attraverso gli strumenti del Rebalancing. il massaggio profondo del tessuto connettivale, il rilassamento delle articolazioni e le tecniche di respirazione, il corpo libera l'energia che ricomincia a fluire, Il Rebalancing crea autocoscienza con la naturalezza che solo un contatto con il corpo può dare. Senza le complicate dinamiche della psicanalisi, ci regala una consapevolezza che non è mentale, ma è più profonda, una responsabilità che nasce sulla pelle, nel nostro corpo, nella nostra intimità più profonda e proprio per questo diventa incancellabile. Ma l'energia che si libera durante il massaggio non è solo quella del massaggiato, è anche quella del terapeuta che, in sintonia con lui, lavora e respira; le due energie di chi dà e di chi riceve, lavorano insieme. I due respiri si fondono.
Ed ecco che un fiume comincia a muoversi attraverso le sue mani, un fiume d’emozioni, dì sentimenti inconfessati e dì sensazioni remote che aspettavano chissà da quanto tempo di essere liberate, di poter fluire alla ricerca di quella possibilità di esistere che noi, con i nostri complicati meccanismi di controllo, gli impediamo. E tutto quello che scorre è energia, un’energia che avevamo dentro, ma che era bloccata. Così attraverso gli strumenti del Rebalancing. il massaggio profondo del tessuto connettivale, il rilassamento delle articolazioni e le tecniche di respirazione, il corpo libera l'energia che ricomincia a fluire, Il Rebalancing crea autocoscienza con la naturalezza che solo un contatto con il corpo può dare. Senza le complicate dinamiche della psicanalisi, ci regala una consapevolezza che non è mentale, ma è più profonda, una responsabilità che nasce sulla pelle, nel nostro corpo, nella nostra intimità più profonda e proprio per questo diventa incancellabile. Ma l'energia che si libera durante il massaggio non è solo quella del massaggiato, è anche quella del terapeuta che, in sintonia con lui, lavora e respira; le due energie di chi dà e di chi riceve, lavorano insieme. I due respiri si fondono.
Durante il Rebalancing il corpo si arrende, così come si arrende la mente, dentro si fa silenzio ed è possibile sentire i dolori nascosti dietro ai blocchi, dietro ai nodi più stretti, un contatto molto delicato perché dove c'è un blocco c'è dolore, ma anche sensibilità e per questo si deve lavorare con amore. Le mani del Rebalancer devono sorridere a quel corpo, aiutarlo a scoprire le sue ferite, a portarle alla luce, per curarle. La forza e la magia del Rebalancing è di saper rispondere alle nostre esigenze più profonde, inconfessate, alla voglia di urlare all'esterno il nostro senso di solitudine e il nostro disagio più profondo, finalmente liberi di esprimere le nostre paure e i nostri desideri. Imparare il Rebalancing per me ha voluto dire cominciare una più profonda conoscenza di me stessa e dei miei potenziali creativi; in esso ho trovato amore, ho trovato quell’accettazione dell'altro che da tempo avevo perso, perché schiava di condizionamenti mentali, di cliché acquisiti, di tutti i veleni tipici della nostra epoca.
* Silvia Preti è una giornalista che collabora a “Marie Claire” e che ha preso parte al 1° Livello del Training di Osho Rebalancing a Roma.
* Silvia Preti è una giornalista che collabora a “Marie Claire” e che ha preso parte al 1° Livello del Training di Osho Rebalancing a Roma.