COSA E' L'OSHO REBALANCING?





L'Osho Rebalancing è nato all'inizio degli anni '80, dalla confluenza e dal lavoro di vari bodyworkers (terapisti del corpo) provenienti da diverse discipline, (fra cui specialisti di Rolfing, di Trager, di tecnica Alexander e massaggio californiano) che, trovando dei limiti nella meccanicità delle loro tecniche, si rivolgevano al loro maestro Osho per chiedere consiglio. Sotto la diretta guida di Osho è quindi nato il Rebalancing, a cui lui stesso ha dato il nome e che significa letteralmente riequilibrio, inteso come riequilibrio del corpo/mente. L'energia liberatasi aiuta a comprendere meglio noi stessi e nello stesso tempo a scoprire il nostro potenziale. Quando il corpo allenta la contrazione muscolare e si rilassa, libera dell'energia ed è allora che possiamo prendere coscienza di vecchi condizionamenti mentali e di comportamento di cui eravamo prigionieri. Questo ci porta più vicino alla nostra vera natura; questa nuova consapevolezza a sua volta ci permette di vivere la vita in un modo più spontaneo e significativo. Come funziona? L' Osho Rebalancing è una tecnica di massaggio profondo che agisce sul corpo per liberare la mente; la meta è la riconquista dell'armonia con sé stessi, cioè di poter rivivere l'originaria unità tra corpo, mente e anima. L'Osho Rebalancing usa una particolare lettura del corpo, il massaggio profondo del tessuto connettivo, il Joint Release (lavoro sulle articolazioni), tecniche di respirazione e di bioenergetica, per portare consapevolezza corporea, consapevolezza dei movimenti, delle proprie emozioni e della loro espressione. Un contatto sensibile ed esperto è l'essenza del Rebalancing. II lavoro sul corpo è una delle arti più raffinate, non solamente una tecnica, ma soprattutto una espressione d'amore. II Rebalancing considera il corpo un dono di valore inestimabile, non un semplice meccanismo da riparare. In questo senso il Rebalancing lavora con l'individuo ed i suoi bisogni specifici, nel suo "qui ed ora". II trattamento del Rebalancing si protrae in genere per 10-15 sedute. E' un percorso individuale e viene adattato ai bisogni ed alla realtà di ogni persona.

Perché il lavoro sul corpo?

Oggi sempre più persone riconoscono la necessità di dedicare un po’ più di attenzione al benessere fisico, per poter trovare rilassamento e riposo dalle tensioni interne. Un trattamento del corpo, che sia globale e meditativo, risponde a questo bisogno in modo esemplare e completo.
Il lavoro sul corpo è una via per comprendere l'uomo attraverso il suo corpo e attraverso i processi energetici che avvengono al suo interno. Con esso si cerca di liberare il corpo dai condizionamenti che lo limitano e di dargli una nuova integrazione. Il nostro corpo produce energia mediante il respiro ed il metabolismo e poi libera questa energia con il movimento (pulsazioni). Entrambe queste funzioni sono fondamentali e vitali. La quantità di energia a nostra disposizione ed il modo in cui la utilizziamo, determinano la nostra capacità di affrontare le diverse situazioni di vita.
Possiamo affrontare le occasioni che la vita ci presenta in modo tanto più efficace, tanto più è ampio il potenziale di energia a nostra disposizione. Questo possiamo sperimentarlo direttamente tutte le volte che sentiamo di avere una maggiore vitalità.
Concetto basilare del lavoro integrale sul corpo è la indispensabile unità tra corpo, mente e spirito (cuore). Questo significa che qualsiasi emozione suscitata dalle mente si ripercuote sul corpo e viceversa. In altre parole il nostro corpo è la creazione di ciò che la nostra mente crede e di ciò che il nostro cuore prova.
I processi energetici del corpo sono in diretto rapporto con la nostra vitalità. Più siamo vitali e più energie sono a nostra disposizione. Le tensioni croniche smantellano le nostre energie e limitano la nostra vitalità. Le conseguenze nel corpo sono un portamento disarmonico ed una limitazione nei movimenti. Ciò va di pari passo con i nostri sentimenti non espressi ed i nostri condizionamenti mentali. Siamo limitati in tutte le direzioni, nella nostra mobilità ed espressività, e ciò può infine portarci al dolore e alla malattia.
L'Osho Rebalancing, con il suo trattamento integrale, si inserisce a tutti i livelli nelle tensioni, con lo scopo di scioglierle e di restituirci la nostra piena vitalità, leggerezza ed una nuova gioia di vivere.

Fondamenti dell'Osho Rebalancing

Equilibrio strutturale
Un corpo equilibrato si riconosce dalla sua capacità all'espansione. E' un corpo elastico, risultato dell'equilibrio delle linee verticali e orizzontali che lo attraversano.
Ci troviamo in questa condizione quando, per stare in piedi, la forza che dobbiamo contrapporre alla forza di gravità è distribuita uniformemente nel corpo.
Un irrigidimento nel corpo è spesso la combinazione di vari fattori: il nostro corpo reagisce contraendosi ad ogni esperienza non completamente vissuta.
In particolare, sentimenti "negativi" come paura paralizzante, tristezza segreta, rabbia ingoiata e dolore non espresso, producono contrazione.
Ci contraiamo pure quando imitiamo i modelli di comportamento dei nostri genitori. Anche le ferite provocano una compensazione nell'equilibrio del corpo sotto forma di contrazione.
Lo scioglimento di queste contrazioni è condizione indispensabile perché il nostro corpo possa di nuovo espandersi.
Questo equilibrio grazie all'espansione avviene quando c'è un'integrazione nelle tre dimensioni del corpo: anteriore e posteriore, parte destra e sinistra, parte superiore e inferiore. Inoltre per l'equilibrio è necessaria une fusione tra muscoli superficiali e muscoli profondi (rapporto "esterno - interno").

Consapevolezza tramite il contatto fisico
Quando tocchiamo con le mani il corpo di una persona - anche senza esercitare pressione - possono succedere cose meravigliose, semplicemente grazie alla nostra presenza nel contatto: una profonda sensazione di energia, una comunicazione sensibile, come se venissero toccati e smossi strati profondi del nostro essere e la sensazione che questo contatto ci stia aiutando ad avvicinarsi a noi stessi e ad accettarsi.
Questo contatto, anche senza scopo preciso, può avere molti effetti, anche se scientificamente non se ne trova una spiegazione. Avendo constatato che succedono queste trasformazioni "miracolose" dobbiamo riconoscere che il Rebalancing non è semplicemente una tecnica di contatto.
Cosa provoca le trasformazioni nel corpo? Il massaggio profondo del tessuto connettivo avviene con pressione: dobbiamo quindi presupporre che produca dei cambiamenti. Ma alla fine è la coscienza di chi viene toccato che mette in moto dei processi di trasformazione.
Tramite il contatto riprendiamo coscienza di parti del nostro corpo fino ad allora "dimenticate" e da ciò avviene il cambiamento. Questo però non esclude che possano avvenire varie forme di trasformazione ed a vari livelli, provocate da diversi tipi di contatto.
Il rilassamento delle articolazioni ("Joint Release"), in cui il paziente rimane passivo, oppure il massaggio profondo del tessuto connettivo, producono senza ombra di dubbio delle trasformazioni.
Se sappiamo che la consapevolezza può produrre trasformazioni, allora possiamo anche accettare che diversi tipi di contatto possano pure produrre trasformazioni. Quando arriviamo a comprendere che a produrre l'effetto più consistente sui diversi modelli di azione è la presa di coscienza, la consapevolezza, allora possiamo usare una serie di tecniche per stimolare questa presa di coscienza.

Liberazione emozionale e consapevolezza
La nostra realtà emozionale, mentale e corporea è un'unita ed i diversi aspetti non possono essere scissi l'uno dall'altro. Le nostre reazioni automatiche si basano su cicli emozionali non completati, che ci portiamo dietro fin dall'infanzia.
La forma del nostro corpo rivela in che modo le nostre esperienze ci hanno influenzato, quali modelli di azione, quali condizionamenti, seguiamo e perfino quale concetto abbiamo di noi stessi.
Il fluire, vibrare, scorrere dell'energia attraverso tutto il corpo viene interrotto e disturbato da tensioni muscolari croniche; Reich le ha chiamate "armatura muscolare". Questa armatura tiene prigionieri i nostri pensieri e le nostre azioni. Essa è altresì responsabile della scarsa consapevolezza che abbiamo del nostro atteggiamento emotivo e del nostro modello di pensiero.

Consapevolezza corporea e meditazione
"Vivi con attenzione - qualsiasi cosa tu faccia - camminare, sedere, mangiare….oppure quando non fai niente, semplicemente respiri, ti riposi, ti siedi sull'erba - non dimenticare mai, che tu sei un osservatore. Fai diventare questa osservazione una tua realtà interna continua,…sarai sorpreso nel vedere come la qualità della tua vita cambierà".
Osho

L'essenza dell'Osho Rebalancing consiste nello sviluppare la consapevolezza corporea, come primo passo in direzione di un raccoglimento interiore; nel portare cioè la consapevolezza ad un nuovo orientamento, dall'esterno verso uno spazio interiore di pace e di silenzio.
Questo approccio meditativo al lavoro sul corpo può essere il punto di partenza per un processo di trasformazione profondo che porta ad uno stato di "presenza interiore", di modo ché ci liberiamo sempre di più dall'identificazione esterna.
Non si tratta di una "fuga verso l'interno", ma di un profondo radicamento nella nostra propria realtà. Un riavvicinarsi alla nostra Essenza.
Impariamo ad indirizzare la nostra attenzione, la nostra naturale capacità di osservare, verso i segreti e i miracoli del nostro proprio essere. Tutto ciò senza giudizio, ma con una semplice attitudine di osservatore, di "testimone".
Il primo passo verso questa attenzione è la presa di coscienza delle fondamenta del nostro essere, il nostro corpo.

"Grounding" - Radicamento
Un tema importante del lavoro sul corpo e della crescita personale è l'avere "i piedi per terra", il "grounding".
Il nostro corpo - anello di congiunzione tra l'Essere ed il mondo esterno - deve ristabilire il contatto tra noi e la terra. Gambe e piedi funzionano come le radici di un albero: esso può raggiungere la piena grandezza solamente quando le sue radici penetrano profondamente nella terra.
Anche noi esseri umani abbiamo bisogno di una base solida per avere un nostro posto nell'esistenza e per poter esprimere e vivere il nostro pieno potenziale.
Solamente una comprensione globale ci permette di orientarci nel mondo e di incontrarlo in modo intelligente. Integrare questa comprensione nelle nostre coscienze, attingere alle nostre esperienze, significa essere veramente "radicati".

Equilibrio energetico
Un essere umano può funzionare solo se c'è un equilibrio tra la carica e la scarica della sua energia. La quantità di energia che assumiamo corrisponde alla quantità che scarichiamo nelle nostre attività.
Le nostre attività sono espressione del nostro essere. Ci esprimiamo con il movimento e la voce. Quando questa espressione può avvenire liberamente ed è in relazione con la situazione reale, nel liberare energia viviamo un senso di benessere.
Questo benessere ci stimola ad aumentare il livello energetico e ci induce a respirare più profondamente. Quando la capacità di esprimere pensieri e sentimenti è bloccata da condizionamenti e tensioni muscolari croniche, allora anche la nostra possibilità di provare piacere è limitata.
Quindi restringiamo automaticamente l'assunzione di energia allo scopo di mantenere l'equilibrio energetico.

Vulnerabilità
Durante il corso di questo training lavoriamo con diverse tecniche intense ed efficaci, che ci fanno vedere i nostri meccanismi di difesa, i nostri modelli di comportamento, in altre parole i nostri condizionamenti.
E' importante sviluppare un'apertura tale da permettere a noi stessi di aumentare anche la nostra vulnerabilità. Questo richiede disponibilità ed il coraggio di esporre e guardare in faccia i nostri modelli di comportamento.
Arrischiarsi in questo spazio di apertura e di vulnerabilità è uno degli aspetti indispensabili per chi vuole lavorare con gli altri.
Apprendiamo sperimentando in prima persona, attraverso i processi di gruppo e attraverso il dare e ricevere durante le sedute; questi apprendimenti vanno ben al di là della saggezza che ci possono dare i libri.
La nostra convinzione è che possiamo accompagnare le persone nel loro processo di crescita fin dove siamo arrivati noi nel nostro.
"Questo è il corpo che ti è stato dato: questo corpo te l' ha donato l'esistenza. Usalo - gioiscilo! Quando cominci ad amarlo vedrai come si trasforma. Chi vive con il proprio corpo si dedica a lui, ha cura di lui. E questa cura racchiude tutto: significa che lo tratti con attenzione, non lo rimpinzi di cibo superfluo. Significa che non lo trascuri facendogli soffrire la fame. Significa che lo ascolti e percepisci i suoi bisogni e comprendi i suoi segnali. Se hai cura di lui e lo ami, vivrai in armonia con lui e automaticamente il tuo corpo esprimerà benessere. Se invece non lo ami ti creerà dei problemi. Perché un po’ alla volta lo trascurerai e ti diventerà indifferente, perché il proprio nemico non si tratta con amorevolezza. Eviterai di guardarlo. Smetterai di ascoltare i suoi messaggi e poi finirai per odiarlo.

…Ama il tuo corpo - è il tuo…!"
Osho

Rebalancing Training - Percorso di Formazione

Notizie generali.
Si tratta di una formazione in "trattamento integrale del corpo" che può andare parallelamente ad una professione già esercitata o ad un'altra formazione professionale.
E' particolarmente indicata come perfezionamento per persone che lavorano in professioni di indirizzo medico, paramedico, psicologico o pedagogico, ma si indirizza altresì a persone che sono motivate ad acquisire una nuova professionalità in un approccio olistico di terapia corpo/mente.
"Il Training", ben consolidato e strutturato, permette, dopo un periodo di 2 anni, di esercitare il Rebalancing professionalmente.
I partecipanti al corso, per acquisire la capacità di esercitare il Rebalancing, devono essere disposti non solo ad imparare delle tecniche, ma a sostenere essi stessi un processo di autocoscienza e di crescita personale
E' quindi una valida esperienza per chi cerca una più profonda comprensione di se stesso e dei propri potenziali creativi oltre che per coloro che desiderano apprendere l'arte del contatto manuale.

Condizioni di ammissione al Rebalancing Training.

  • Frequenza di un seminario di introduzione al Rebalancing con un membro del team o con un insegnante riconosciuto dall'Academy of Healing Arts di Poona.
  • Seduta individuale con colloquio.
  • Raccomandiamo inoltre una serie di almeno 5 sedute con un Rebalancer professionale.
  • Altre esperienze di lavoro sul corpo, capacità di rielaborare i temi della propria infanzia, esperienze di meditazione, ecc., sono di grande vantaggio.

LIBRO LIBRO LIBRO LIBRO LIBRO

"UN MODO DI TOCCARE E DI ESSERE TOCCATI PROFONDAMENTE..." di Shuny R.Deretta - Edizioni Re Nudo 2003

Ho scritto questo libro come il risultato di oltre vent'anni di lavoro col Rebalancing.
Può essere molto utile a chi lavora già col massaggio, specie per quanto riguarda il lavoro sulle emozioni, che nei normali corsi di massaggio non viene mai affrontato.
E' pure indicato per chi voglia iniziare o abbia già iniziato, un lavoro di crescita personale e di ricerca di sé stesso.

Se lo vuoi ricevere puoi scrivere direttamente a me, shunymukti@iol.it

TRAINING LOW COST - AGENDA 2009 - AGENDA 2009

Perché questa nuova formula economica?

Perché negli ultimi anni, nel mondo della Terapia alternativa è stato un esplodere di nuove tecniche o di vecchie tecniche presentate con un nuovo nome...La concorrenza è diventata davvero selvaggia e oltre a questo, qualche anno fa in Italia, si era creata addirittura una situazione in cui c'era la proposta di quattro Training di Rebalancing contemporanei, dove non c'era nessun tipo di comunicazione o rapporto fra l'uno e l'altro.

Il risultato, per noi dell'Istituto Osho Rebalancing-Italia, come per gli altri Training, è stato che nessuno, vista la disgregazione, è più riuscito a mettere insieme un numero sufficiente di persone.

Dopo aver scritto il il libro sul Rebalancing mi sono quindi preso un anno sabbatico, godendomi la vita di campagna nel piccolo paesino in Maremma dove Mukti ed io viviamo. L'interruzione e la distanza da Centri importanti, per le difficoltà sopraddette, si è allungata sempre più, fino a diventare di quattro anni senza il nostro Training.

Chi conosce la mia storia sa che ho lavorato col Rebalancing, facendo sedute individuali, gruppi e Trainings fin da 1982, sempre intensamente e con molte soddisfazioni in diverse parti del mondo. Ora comincio ad avere un età per la quale il mio principale desiderio è continuare a vivere tranquillamente nel mio paesello, ma nello stesso tempo amo troppo questa tecnica per fermarmi completamente dal formare nuovi Rebalancer. Al pianterreno di casa nostra abbiamo restaurato una stalla che è diventata una molto pratica e piccola group room, dove è possibile mettere due, massimo tre tavoli...inoltre la situazione economica italiana è, nello stesso tempo molto critica, tutti si rendono conto che di soldi c'è n'è sempre meno, per cui mi sono detto: "Perché non tagliare i costi prendendo esempio dalle compagnie aeree?".

  • Niente più spese di pubblicità (solo questo blog e il passavoce).
  • Niente più spese di organizzazione ad un Centro.
  • Possibilità di dormire nel soppalco della group room.

Risultato: Training a metà prezzo...

Non me ne vogliano gli altri insegnanti...avrò d'altronde un numero chiuso a 4-6 partecipanti...e magari, chissà che altri comincino a ridurre i costi e quindi i prezzi, con beneficio di chi ha sempre sentito il desiderio di fare questo processo di trasformazione e la situazione economica non glielo ha mai permesso...

Love.
Shunyam

AGENDA 2010 - AGENDA 2010 - AGENDA 2010 - AGENDA 2010 :

Tutto l'anno:

  • Sedute individuali in TOSCANA a Sassofortino (GR): Rebalancing, Joint Release, con Mukti e/o Shuny Tel. 0564 567053.

IL PROSSIMO TRAINING IN ESTATE 2010 - PRENOTATEVI IN TEMPO

Primo blocco dalla sera del 29/07 al 08/08
Weekend di Supervisione dalla sera del 25/09 al 26/09

Secondo blocco dalla sera del 28/10 al 07/11
Weekend di Supervisione febbraio 2011 (data da stabilire)

Terzo blocco dalla sera del 31/03 al 10/04/2011

Weekend di introduzione (obbligatorio per chi non ha esperienza di massaggio):

Per sapere la data più prossima chiama lo 0564 567053

"CONTATTO CON TATTO" Introduzione all'Osho Rebalancing

Questo weekend è indirizzato a coloro che desiderano provare su di sé e sperimentare con gli altri come, attraverso una naturale capacità delle proprie mani, sia possibile creare profonde esperienze di crescita e di trasformazione. La possibilità di dare guarigione è dentro ognuno di noi, si tratta solo di imparare e praticare come comunicare amore e benessere attraverso le nostre mani, attingendo all’inesauribile risorsa che è il nostro cuore.

I partecipanti avranno la possibilità di sperimentare direttamente alcune delle tecniche usate nell’Osho Rebalancing, dal massaggio profondo al lavoro sulle articolazioni, nonché a tecniche di respirazione e di bioenergetica.
L’Osho Rebalancing è una tecnica corpo/mente che usa una avanzata forma di massaggio profondo combinata con la lettura del corpo, la mobilizzazione delle articolazioni, il lavoro con l’energia, la meditazione. Lo scopo è liberare tensioni muscolari croniche trattenute nel corpo e far così riemergere la sua naturale armonia. Energia che era bloccata torna a muoversi e, con più energia a disposizione e maggior consapevolezza delle proprie potenzialità, è facile diventare attivi protagonisti della propria esistenza e riprendere così a godere pienamente le gioie del proprio corpo.

"Il lavoro sul corpo è il lavoro fondamentale; ciò deve essere ricordato. La gente deve essere riportata in contatto col proprio corpo, perché se ne è allontanata troppo andando nella testa". (Osho)

Nel lavoro di gruppo, inoltre, chiunque può intervenire, fare commenti o dare consigli, con arricchimento di tutti, naturalmente sotto la guida e il coordinamento del terapeuta.
La terapia di gruppo è un metodo molto valido, e per certe problematiche psicologiche a volte è paragonabile se non superiore alla psicoterapia individuale. Sintomi come "scarsa sicurezza", "dipendenza dal giudizio altrui", "difficoltà nelle relazioni sociali come eccessiva permalosità", "tendenza all'isolamento", ecc., quando sono esposti in un gruppo terapeutico, con l’elaborazione di queste problematiche assieme agli altri, ricevono molto giovamento, perché tali comportamenti vengono necessariamente alla luce e quindi esaminati dal terapeuta proprio mentre si presentano nel "qui ed ora".

(Gruppo di due giorni con inizio venerdì sera ore 20 e termine domenica ore 18. Minimo 6 maximo 20 partecipanti).

LA DANZA DELLE ARTICOLAZIONI - Introduzione al Joint Release

Nella foto Mukti K.Renard
Milton Trager ha creato una tecnica, che ha preso il suo nome, a cui si sono ispirati tutti coloro che, lavorando con tecniche corporee, affrontano il contatto con le articolazioni: un lavoro che non è più un massaggio, ma "una danza", una danza con il corpo dell’altro…e l’altro in questa danza si ritrova in uno spazio libero, soffice, leggero, vivendo un’esperienza paragonabile solo a quella che abbiamo vissuto fluttuando nel grembo materno. Questo gruppo è indirizzato a coloro che vogliono fare diretta esperienza di una facile tecnica di rilassamento. E’ altresì rivolto a chi ha già altre esperienze di massaggio, in quanto il "Joint Release" può essere facilmente aggiunto ed integrato ad altre tecniche, intensificandone la profondità.
(Gruppo introduttivo di due gg. con inizio venerdì sera ore 20 e termine domenica ore 18. Minimo 6 maximo 20 partecipanti).

TRAINING DI OSHO REBALANCING - Contenuti.

1° Blocco del 1° Livello - "Apertura"

Nel 1° Blocco ci sarà una introduzione all'arte del contatto sensibile attraverso il contatto reciproco e la presa di coscienza dei noduli di tensione. Impariamo le tecniche basilari di trattamento del corpo, come per esempio l'agire col massaggio profondo sul tessuto connettivo, il rilassamento delle articolazioni ed il lavoro sul respiro. Sciogliamo e "apriamo" gli strati superficiali del sistema difensivo del nostro corpo e dello spirito. Impariamo a conoscere il nostro respiro, il suo ritmo e quindi la nostra sorgente di vita e di energia - cominciamo a renderci conto di come noi stessi recidiamo la nostra vitalità e la nostra gioia.
Quando il respiro comincia a diventare più profondo e si alza il livello dell'energia, cominciamo a lavorare sul rilassamento e l'integrazione delle gambe. Con ciò poniamo le basi per sperimentare il contatto con la terra, ad "avere la terra sotto i piedi" e ci apriamo ad una più profonda comprensione di noi stessi. Questa esperienza si chiama "grounding" o radicamento.
Impariamo la prima sessione del "ricettario" del Rebalancing, quella che lavorando sul torace e nel diaframma aumenta la profondità della nostra respirazione e quindi del nostro sentire e iniziamo la seconda sessione, quella sulle gambe.

Altri temi:

  • Conoscenza di base di anatomia strutturale e funzionale.

  • Principi di "lettura del corpo".

  • Anatomia delle spalle e del torace.

  • Sedute aperte di gruppo per elaborare i propri processi interiori.

  • Consapevolezza corporea.

  • Introduzione e tecniche di meditazione attiva per facilitare le trasformazioni nella nostra vita.

2° Blocco del 1° Livello "Grounding e apertura verso l'altro"


Proseguiamo il lavoro sul "grounding" sperimentando intensamente con tecniche neo-reichiane di bioenergetica, lavoro sul respiro e sull'energia.
Terminiamo la seconda sessione: "Le gambe", approfondendo così il nostro contatto con la terra.



Una volta ben "saldi in terra" procediamo ad iniziare la terza sessione, apriamo le fasce laterali del corpo, diventiamo disponibili ad esprimere i nostri sentimenti con le braccia e le mani. Prendiamo coscienza dei modelli di azione con cui ci rapportiamo al mondo esterno, in particolare con la nostra capacità o meno di dare e di ricevere.




3° Blocco del 1° Livello "La scoperta del Centro"

Terminiamo la terza sessione.
La fascia esteriore, "estrinseca", del nostro corpo, è in correlazione con le cosiddette funzioni comportamentali; mentre la struttura centrale (muscoli profondi, tessuto connettivo, organi) sono di grande importanza per le funzioni dell'essere o della nostra vera natura (spesso andata perduta), come la forza interiore, la vivacità e la presenza di spirito.
Mentre durante le prime tre sessioni abbiamo lavorato sugli strati superficiali del corpo, possiamo ora venire in contatto con la parte più profonda che chiamiamo "Centro".
Impariamo così a conoscere i nostri modelli di comportamento emozionali, cognitivi ed energetici e come si sono formati durante la fase di condizionamento della prima infanzia.
Facciamo questo iniziando il lavoro sul bacino, per cui con la quarta sessione iniziamo ad esplorare la nostra sessualità, lavorando all'interno delle coscie specialmente sui muscoli adduttori.

Continuiamo il lavoro sul bacino, iniziando la quinta sessione, andando profondamente nella pancia fino a toccare i muscoli psoas.


Ulteriori temi:
  • Apprendimento di ulteriori tecniche di massaggio profondo.

  • Sperimentazione del "grounding" attivando le strutture centrali del corpo.

  • Teoria e pratica dell'impostazione neo-reichiana.

  • Lavoro sull'energia.

  • Anatomia strutturale e funzionale delle gambe e della struttura centrale.

  • Rilassamento e bilanciamento del bacino come base di integrazione strutturale e funzionale.

  • Scoperta dell'energia sessuale attraverso il respiro e attraverso la riattivazione della muscolatura centrale del bacino.

  • Sedute aperte di gruppo.
2° Livello "Integrazione"

Dopo aver portato a termine la quinta sessione, partiamo qui con la sesta, in cui affrontiamo il nostro "trattenere" lavorando direttamente nella sede principale del nostro controllo, aprendo il fondo schiena e la zona sacrale.
Infine con la settima sessione affronteremo l'aspetto esteriore della nostra personalità. Persona, dal greco, significa maschera; lavorando profondamente con testa, collo e faccia faremo sì che la nostra maschera facciale si adegui alle trasformazioni avvenute da quando abbiamo iniziato questo lavoro.
Nelle fasi precedenti ci siamo occupati di "aprire l'armatura" e siamo venuti a contatto con il "Centro". Nell'ultima fase impariamo a integrare questi due strati ed esaminiamo questa integrazione dal punto di vista strutturale, funzionale ed energetico.
Integrazione significa esperienza dell'"essere globale" e si fonda sul vissuto concreto della percezione integrale del proprio corpo, di sentire con il cuore aperto e di pensare con una mente limpida e calma. Un corpo integrato assomiglia ad un canale permeabile ed aperto al passaggio armonico dei flussi energetici.
Ottava, nona e decima sessione sono appunto di integrazione:
Nell'ottava sessione agiremo sul corpo osservandolo nelle sue metà inferiore e superiore, per poi unirle lavorando sull'"Hara".
La parte inferiore corrisponde al principio femminile (Yin). La maggior parte delle donne si sente quindi più a suo agio in questa metà (da ciò il motivo per cui il corpo femminile tende a svilupparsi maggiormente nella parte inferiore, bacino e gambe). La parte superiore corrisponde al principio maschile (Yang) e infatti gli uomini tendono ad identificarsi con la parte superiore del loro corpo, che si sviluppa quindi maggiormente.
Nella nona lavoreremo il corpo osservandolo nella sue metà destra/sinistra. Noi sappiamo che l'emisfero sinistro del cervello, che sovrintende alle attività analitiche e logiche, controlla le attività neuro muscolari del lato destro del nostro corpo. Per cui il lato destro del corpo contiene gli aspetti mascolini della nostra personalità. Contemporaneamente l'emisfero destro, che sovrintende alle attività artistiche, manuali, sensoriali, controlla le attività neuro muscolari del lato sinistro del nostro corpo. Cioè nel lato sinistro risiedono gli aspetti femminili della nostra personalità.
Nella decima sessione, o di integrazione finale, lavoriamo tenendo a mente che Integrazione è l'esperienza dell'"interezza", del "tutto", è cioè uno stato dove siamo innocenti, incontaminati, completi, interi, senza limiti, forti e puri. Facciamo quindi gli ultimi aggiustamenti alternandoli con le principali posizioni dell'equilibrio cranio-sacrale.

Ulteriori temi:
  • Anatomia strutturale e funzionale della testa.

  • Raffinare e approfondire le tecniche di massaggio profondo del corpo.

  • Esercizi di consapevolezza corporea e di movimento (integrazione funzionale).

  • Lavoro su disturbi strutturali e funzionali specifici.

  • Introduzione ai concetti ed ai metodi della terapia cranio-sacrale.

  • Integrazione e consapevolezza dell'"Hara" durante il lavoro.

  • L'approccio psicosomatico: capire e liberare risposte fisiologiche ed emozionali nei clienti durante sessioni di lavoro sul corpo.

  • Trovare uno stile proprio (integrazione intuitiva) al di là delle tecniche.

  • Sedute di feed-back.

  • Meditazione.

Come ulteriore specializzazione si consiglia la partecipazione a Corsi avanzati concernenti:

  • Dinamiche di relazione fra cliente e terapista, con specifica attenzione a proiezioni, transfer, contro-transfer. (Gruppo Osho Therapist: 5 gg. con Tarika Gublin)

  • Lavoro con le emozioni e i Tipi Psicologici:

Tecniche di rilascio emozionale, analisi delle strutture caratteriali, dei modelli psicosomatici e come lavorare con essi.



Certificato
Entro la fine del corso ogni partecipante presenta un rapporto scritto riguardo al lavoro svolto con un paziente (almeno 8 sedute).
Dopo l'accettazione di questo rapporto e dopo aver effettuati i "Tutorials" richiesti, al termine del corso, ogni partecipante può ricevere il certificato di Osho Rebalancer. Con ciò acquisisce il diritto di offrire sedute a pagamento di Osho Rebalancing.

TRAINING DI OSHO REBALANCING - Struttura.

Il Training è diviso in due Livelli.

Ogni Livello comprende un totale di 27 giorni di corso.

1° Livello: Tre blocchi residenziali di 9 giorni ciascuno.

2° Livello: Tre blocchi residenziali di nove giorni cad. - per le date vedere l'Agenda.

Al completamento del 1° Livello, se abilitati, è possibile dare sessioni a pagamento chiamandole "Bilanciamento Strutturale" e si ha il diritto di iscriversi al 2° Livello entro l’anno successivo.

Per ottenere il certificato che ti autorizza a chiamare il tuo lavoro "Osho Rebalancing" ed essere riconosciuto dalla "Academy of Healing Arts" di Puna (India) come un "Osho Rebalancer", devi completare entrambi i Livelli di formazione e:
a) Aver partecipato a due weekends di supervisione all’anno con date da concordare col direttore del Training all’inizio del Training stesso.
a) Aver ricevuto 3 sessioni individuali annue più un Tutorial con un insegnante del team.

In caso di emergenza, malattia od altri inderogabili motivi che ti impediscano di partecipare ad uno dei blocchi del corso, sei impegnato ad avvertire per tempo gli organizzatori (almeno una settimana prima del periodo stesso).

E' possibile recuperare un blocco o parte di un blocco in un altro gruppo di formazione, dietro preventivo accordo col direttore del Training.

In caso di arrivo ritardato o partenza anticipata, non concordati col direttore del Training e con il responsabile del Centro, non si ha diritto al rimborso delle giornate di Training perse e si devono pagare le spese di alloggio anche se non godute. Per essere in regola, in modo da ricevere il certificato alla fine del Training, i giorni di assenza ingiustificata dovranno essere recuperati a proprie spese.
Se durante il corso del Training emergono dubbi su continuare o meno, ti raccomandiamo di prendere contatto coi membri dello staff prima di prendere una decisione. I tuoi dubbi
possono essere un risultato naturale del processo del Training. Ricordati che durante i
periodi fra un blocco e l’altro è importante mantenere il contatto coi tuoi colleghi studenti e
eventualmente con gli insegnanti.

Prima dell’inizio del periodo formativo è tua responsabilità informare i responsabili del
Training di tue malattie croniche od acute. Malattie della pelle, malattie fortemente infettive,
come AIDS ecc., ti escludono dalla partecipazione.
Per favorire la reciproca fiducia fra i partecipanti, prima
dell’inizio del Training, dovrai presentare un test AIDS da rinnovarsi ogni sei mesi.

TRAINING DI OSHO REBALANCING - Dettagli.

Week-end di introduzione:

Questi incontri danno la possibilità a formatori e partecipanti di conoscersi; servono per chiarire eventuali dubbi e preparare i partecipanti al processo che si metterà in atto nel Training.

Sedute individuali:

Nel corso di entrambi gli anni (1° e 2° Livello) è necessario ricevere tre sedute individuali con un insegnante del team.
Questo per dare la possibilità agli studenti di ricevere sessioni complete dai loro insegnanti, approfondendo quindi il loro processo di crescita, nel mentre si avvalgono di una guida personale.
"Tutorials":

Nei "Tutorials" gli studenti danno una sessione ad uno degli insegnanti del team.
I "Tutorials" esistono primariamente per dare agli studenti ed ai Rebalancers praticanti, quello che un Training normalmente non può dare: un'assistenza diretta ed un feedback mirato su qualsiasi aspetto del lavoro di Rebalancer.

Sistema di sostegno - Weekends di Supervisione:

Fra un blocco e l'altro del Training vengono organizzati dei weekends durante i quali gli studenti dei diversi livelli si ritrovano tutti insieme con un membro del team docenti, per praticare nuovamente ciò che hanno già imparato e per condividere quale è stata l'esperienza della loro pratica a casa.
Questi weekends sono aperti anche a Rebalancers che desiderano condividere la loro esperienza e "rinfrescare" le loro conoscenze.

TRAINING DI JOINT RELEASE - Contenuti.

Joint Release significa "Liberare l’articolazione".
Le articolazioni fanno parte dei ponti che uniscono due parti del corpo permettendone il movimento. Quando un ponte è sovraccaricato di traffico tutto rallenta per poi bloccarsi...e il corpo diventa sempre più rigido. L’energia per essere libera di muoversi attraverso il corpo, ha bisogno che le nostre articolazioni siano rilassate, libere, sciolte.

Il Joint Release è un approccio al corpo, proveniente dal Trager, in cui si usano gentili movimenti ritmici sulle articolazioni, combinati con tecniche di consapevolezza corporea, per rilassare il corpo/mente. Un lavoro sul corpo che diventa una danza con l’altro; in questa danza l’altro si ritrova in uno spazio libero, soffice, leggero, mentre vive un’esperienza paragonabile a quella che abbiamo tutti vissuto quando fluttuavamo nel grembo materno. Non appena il corpo lascia andare tensione e paura, è possibile ripristinare una più vasta possibilità di movimento. Ci si apre ad una nuova consapevolezza: stare in piedi, camminare, sedere, muoversi e respirare non sono più un fatto meccanico, ma esprimono una diversa qualità del nostro esistere. L’energia che era bloccata è tornata a muoversi; con più energia a disposizione ed il corpo per amico, si è maggiormente protagonisti della propria esistenza e si può riprendere a godere pienamente delle gioie del proprio corpo.

Il Programma del Training:

  • Le origini del Joint Release - Milton Trager ed il suo lavoro.
  • Elementi di lettura del Corpo.
  • Consapevolezza attraverso il movimento.
  • Lavorare da uno spazio di Meditazione.
  • Anatomia: La chimica del corpo. Le Articolazioni, loro funzione e muscoli coinvolti.
  • Il lavoro sulle Articolazioni.
  • Le gambe: un ponte per il nostro "grounding" (radicamento).
  • Come integrare il Joint Release con altre tecniche di lavoro sul corpo.
  • Controindicazioni.
  • Nel mondo del lavoro: come iniziare o come migliorare la tua professionalità.
  • Nel corso del Training imparerai a dare una seduta completa (sull’intero corpo) di Joint Release; una seduta specifica per la schiena ed a creare una seduta in accordo ai bisogni del tuo cliente.
Insegnanti:
Mukti K.Renard e Shuny R.Deretta

TRAINING DI JOINT RELEASE - Struttura.

E' un Training professionale, evoluzione del Trager, dove il massaggio, il lavoro sul corpo, diventa una danza. Quando le articolazioni si rilassano tutto il sistema corpo-mente si rilassa.

E’ un corso per chi pratica già altre forme di massaggio e vuole migliorare la sua tecnica, ma anche per chi non ha esperienze precedenti.

II percorso di formazione in Joint Release consiste di:

  • quattro blocchi di 5 giorni , che complessivamente durano circa sei mesi, per un totale di 170 ore di insegnamento, corrispondenti a 20 giorni.
  • 1 weekend di pratica con Supervisione fra ogni blocco.
  • 1 seduta individuale ed un Tutorial con un insegnante del Team.

Al termine del corso e dopo aver effettuato un Tutorial*, ogni partecipante può ricevere il certificato di praticante di Joint Release. Con ciò acquisisce il diritto di offrire sedute a pagamento di Joint Release.

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Tutorial*: nei Tutorial gli studenti danno una sessione ad uno degli insegnanti del team.
I Tutorial esistono primariamente per dare agli studenti ed ai praticanti, quello che un Training normalmente non può dare: un'assistenza diretta ed un feedback mirato su qualsiasi aspetto del lavoro.

ARTICOLI SUI GIORNALI - "Un'esperienza".

di Silvia Preti*
So com’è iniziato tutto questo. Avevo voglia di lavorare su di me, da troppo tempo la mia mente ed il mio corpo mi davano le stesse risposte sulla vita, da tempo avevo lasciato la psicoterapia perché ormai ad un punto morto. Soffrivo d'ansia e convivevo assai faticosamente con me. Stavo cercando altre strade, altre alchimie, nuovi punti di contatto con me stessa. Ero aperta ad altre esperienze anche se, come sempre, avevo paura. E' stato così che ho incontrato il Rebalancing. Cominciava il primo blocco del Training di questo "massaggio profondo" ed io ne sapevo ben poco, solo che agiva mettendoci in contatto con le emozioni negative, che aiutava a liberare la nostra energia. Decisi di provare.

Ho avuto subito informazioni più precise: il Rebalancing è nato sedici anni fa in India dall'esperienza d’alcuni terapisti che praticavano diverse tecniche di lavoro sul corpo, è nato con la volontà di creare qualcosa di diverso dagli altri massaggi profondi, partendo dalla visione dell'uomo come un tutto organico corpo-mente-anima (cuore). Il Rebalancing è nato dalla consapevolezza di quei professionisti che il nostro corpo, nel tempo, accumula ansie, stress, paure, ogni sorta d’emozioni negative che, a causa dei nostri condizionamenti, non riesce a smaltire, ma trattiene creando dei veri e propri blocchi dolorosi.
Il Rebalancing è nato dunque come un lavoro molto complesso che usa il massaggio profondo, il movimento attraverso il tocco, la manipolazione delle articolazioni, il lavoro sull'energia, il lasciar uscire le emozioni, la meditazione, tutto riunito insieme per lavorare sulla persona nella sua interezza.
Dopo averlo provato non posso più considerarlo semplicemente un massaggio sul corpo, perché è un massaggio che coinvolge tutta la persona, fino nella profondità del suo cuore; del resto il lavoro sul corpo è una delle arti più raffinate, non è soltanto una tecnica, ma è soprattutto un’espressione dì amore.
Il Rebalancing mira a portare consapevolezza nella persona, non solo consapevolezza corporea e dei movimenti, ma anche delle emozioni e della loro espressione, mira ad aiutare le persone a capire che cosa c'è dietro ai loro sintomi. I giorni del Training sono stati un'esperienza di gruppo molto avanzata, ricca di momenti preziosi, in cui è iniziata in me una profonda trasformazione come non ero riuscita a fare neanche con anni di psicoterapia. Qualcosa all'interno della mia "armatura" ha cominciato ad aprirsi, qualcosa ha cominciato a contattare il mio "centro" sempre così maldestramente protetto. Ho sentito un’energia amica rifluire in me, ho riscoperto la mia capacità di dare e ricevere, la mia capacita di comunicare con gli altri. Sono entrata in contatto con le mie emozioni più profonde, ho lasciato che affiorassero alla pelle, dal petto, dalla gola, per liberarsi, per far uscire quello che, da tempo, si era fermato nel mio petto. Allentare il controllo della mente, permetterci di entrare nel cuore, staccare il controllo della testa sono lussi che noi occidentali non ci permettiamo molto facilmente. Proprio per questo il Training di Rebalancing mi ha cambiato la vita. Forse è per questo che adesso non sento più resistenze, né rifiuti.
"Al tocco immortale delle tue mani il mio piccolo cuore si perde in una gioia senza limiti e inventa canti ineffabili. I tuoi doni giungono su queste mie piccole mani. Il tempo passa, tu continui a versare, e c'è ancora spazio da riempire". Queste parole di Tagore esprimono alla perfezione quello che si prova durante una sessione di Rebalancing: il senso dello spazio che si crea sotto le mani del terapeuta, uno spazio che diventa infinito, ma anche il senso di gratitudine che si prova per quelle mani che cancellano i nostri dolori e come doni regalano al nostro corpo nuove sensazioni. Quanto abbiamo bisogno di essere toccati intimamente, capiti, amati ed accettati. Quante emozioni abbiamo accumulato senza mai avere il coraggio di smaltirle, di sentirle, di portarle alla luce. Il nostro corpo è un magazzino di memorie e ogni evento doloroso, fisico ed emozionale è conservato nella nostra muscolatura, nelle nostre articolazioni, nelle ossa. Per rispondere bene al presente dobbiamo liberare il corpo dal nostro passato, smettere di considerarlo soltanto un'appendice scontata e dovuta.
Non ho mai pensato prima quanto il linguaggio del corpo avesse una magia particolare, fosse un modo così intimo e diretto per comunicare con l'altro. Del resto l'arte del toccare è la più antica tra le arti di guarigione, anche se con l'allontanarsi dell'uomo dal proprio corpo, sì è andata parzialmente perdendo. Una ricchezza che noi occidentali dobbiamo cercare a tutti i costi di recuperare e grazie al Rebalancing possiamo farlo con molta naturalezza. Quello che credevo avrei imparato durante il Training era un modo di toccare e di essere toccati. Ma è stato molto di più. Una porta si è aperta e ne sono usciti tesori immensi. Autopercezione, innanzi tutto. Certo un modo di toccare, ma non di toccare il corpo, un modo di toccare le emozioni, di sentirle tra le mani, Come una creta che aspetta soltanto di sciogliersi al sole, le nostre emozioni sono ferme lì nel petto e come acqua stagnante incapaci di scorrere e fluire. E' qui che il Rebalancing raggiunge la sua magia e il suo potere. Con l'energia delle mani, con la sua capacità di dare, il Rebalancer riesce a far smuovere la nostra palude emozionale. Riesce a creare una corrente naturale e a far scorrere fuori le emozioni.
Ed ecco che un fiume comincia a muoversi attraverso le sue mani, un fiume d’emozioni, dì sentimenti inconfessati e dì sensazioni remote che aspettavano chissà da quanto tempo di essere liberate, di poter fluire alla ricerca di quella possibilità di esistere che noi, con i nostri complicati meccanismi di controllo, gli impediamo. E tutto quello che scorre è energia, un’energia che avevamo dentro, ma che era bloccata. Così attraverso gli strumenti del Rebalancing. il massaggio profondo del tessuto connettivale, il rilassamento delle articolazioni e le tecniche di respirazione, il corpo libera l'energia che ricomincia a fluire, Il Rebalancing crea autocoscienza con la naturalezza che solo un contatto con il corpo può dare. Senza le complicate dinamiche della psicanalisi, ci regala una consapevolezza che non è mentale, ma è più profonda, una responsabilità che nasce sulla pelle, nel nostro corpo, nella nostra intimità più profonda e proprio per questo diventa incancellabile. Ma l'energia che si libera durante il massaggio non è solo quella del massaggiato, è anche quella del terapeuta che, in sintonia con lui, lavora e respira; le due energie di chi dà e di chi riceve, lavorano insieme. I due respiri si fondono.
Durante il Rebalancing il corpo si arrende, così come si arrende la mente, dentro si fa silenzio ed è possibile sentire i dolori nascosti dietro ai blocchi, dietro ai nodi più stretti, un contatto molto delicato perché dove c'è un blocco c'è dolore, ma anche sensibilità e per questo si deve lavorare con amore. Le mani del Rebalancer devono sorridere a quel corpo, aiutarlo a scoprire le sue ferite, a portarle alla luce, per curarle. La forza e la magia del Rebalancing è di saper rispondere alle nostre esigenze più profonde, inconfessate, alla voglia di urlare all'esterno il nostro senso di solitudine e il nostro disagio più profondo, finalmente liberi di esprimere le nostre paure e i nostri desideri. Imparare il Rebalancing per me ha voluto dire cominciare una più profonda conoscenza di me stessa e dei miei potenziali creativi; in esso ho trovato amore, ho trovato quell’accettazione dell'altro che da tempo avevo perso, perché schiava di condizionamenti mentali, di cliché acquisiti, di tutti i veleni tipici della nostra epoca.

* Silvia Preti è una giornalista che collabora a “Marie Claire” e che ha preso parte al 1° Livello del Training di Osho Rebalancing a Roma.


ARTICOLI SUI GIORNALI: "Joint Release - Rilascio delle articolazioni"

di Shuny R.Deretta


Il "Joint Release" viene usato molto nel Rebalancing ed in altre tecniche di massaggio; io partecipai al mio Training di Rebalancing nel 1982, a Geetam, nel deserto alle spalle di Los Angeles. Non avevo nessuna esperienza precedente di massaggio e decisi di partecipare al Training per poter fare un'esperienza che mi permettesse di riappropriarmi del mio corpo, cioè mi permettesse di "andare dentro" alla rigidità in cui allora mi trovavo, contattare la mia energia vitale (di cui all'età di 38 anni avevo già perso il ricordo) e farla quindi rivivere. Insomma desideravo fare un'intensa esperienza di crescita personale. Non sono rimasto deluso.
Quello che mi impressionò di più, guardando le dimostrazioni dei miei insegnanti, era il modo leggero e nello stesso tempo giocoso ed intenso, che usavano per preparare il corpo a ricevere degli "strokes" profondi. (Scusatemi ma dopo vent'anni non riesco ancora a trovare una parola italiana per descrivere un movimento di massaggio). Osservandoli era evidente che lavoravano da uno spazio di cuore, nello stesso tempo davano, ricevevano e si divertivano. Era la prima volta che vedevo fare del "Joint Release" o "tragering". Ne rimasi affascinato. Un anno dopo, mentre lavoravo col Rebalancing a Houston in Texas, ho avuto l'occasione di partecipare al Training di Trager.
Parlare di "Joint Release" senza menzionare Milton Trager non sarebbe giusto. Questo perché è Trager che ha creato una tecnica, un approccio come lui lo chiama, a cui si sono ispirati e si ispirano, magari senza saperlo, tutti coloro che lavorando col massaggio si trovano davanti ad una articolazione: un lavoro sul corpo che non è più un massaggio, ma una danza, una danza col corpo dell'altro; e l'altro in questa danza si ritrova in uno spazio più libero, soffice, leggero, dove riesperimenta qualcosa che gli ricorda il benessere che provava quando fluttuava nel grembo materno. Il "Joint Release" prende ispirazione dal Trager aggiungendoci l'esperienza di 20 anni di Training di Osho Rebalancing, dove terapisti "bodyworkers" specializzati in tecniche diverse, si incontrano e condividono le diverse esperienze. In una seduta di "Joint Release" tu impari qualcosa di te stesso. Attraverso l'uso di movimenti ritmici non intrusivi, dati alle articolazioni di tutto il tuo corpo, è creato uno spazio profondo di apertura. Esattamente nello stesso modo come un bebè si rilassa e smette di piangere quando è cullato gentilmente. Da quello spazio imparerai come è il tuo corpo e come potrà essere. Impari il piacere di sentirti libero e leggero, impari a lasciar andare il controllo, a sentirti integrato e coordinato, a sentirti connesso con l'energia che intorno ti sostiene. In breve impari a sentirti "intero". Tutto ciò è diretto dal cuore verso la mente mediante la creazione di quello spazio profondo e vuoto da cui sorge consapevolezza.
Che cosa offre il "Joint Release" che non è offerto da altre tecniche di lavoro sul corpo? Offre un modo giocoso e non intrusivo per liberare dal corpo le tensioni. Senza pressione né sforzo il modo di lavorare è interamente rivolto verso l'obiettivo di creare sensazioni di leggerezza, di libertà e naturale benessere. Voglio sottolineare che normalmente esercitare una pressione su muscoli tesi oppure il forzare l'estensione di articolazioni irrigidite, può causare una reazione di dolore che può creare nuova tensione (Dico -può- perché se tali azioni vengono invece fatte nel modo opportuno da specialisti di massaggio profondo il risultato è liberatorio). Nel "Joint Release", quando il tuo collo riceve per 15 minuti dei movimenti gentili con modi e angoli diversi, ti sarà difficile mantenerne la tensione e mentre il lavoro proseguirà su tutto il corpo, comincerà ad arrivarti alla mente un fluire ritmico di sensazioni piacevoli.
Le persone non sono normalmente consapevoli delle loro tensioni. Quando un cliente viene per una seduta e gli domandiamo dove avverte tensioni nel corpo, la risposta normale è - nel collo - o magari nella zona bassa della schiena. Quando poi, alla fine della seduta, si rialza dal tavolo, una delle prime cose che dice è - non credevo di avere così tante tensioni... Lavorando sul corpo spesso emergono anche diversi stati d'animo o emozioni. Nella nostra vita, dalla nascita in poi, siamo andati tutti attraverso molte esperienze, belle o brutte, che ci hanno formato, sia fisicamente che psicologicamente. Ogni individuo trasporta dentro di sé un intricato sistema simile ad un computer, un registratore senza tasto di cancellazione. Qualunque esperienza vi è stata messa è destinata a restare lì, e noi abbiamo sempre la possibilità di ricollegarci ad essa, tramite il lavoro sul corpo, per trasformare positivamente gli effetti fisici e psicologici che aveva creato. A volte possono venire delle lacrime. Il nostro modo è di stare con quello che stiamo facendo, senza forzare, senza ridurre, ma dando tempo, rilassando, restando nel cuore…e lentamente ci sarà forse la possibilità che vengano delle immagini o magari una nuova luce su un particolare evento. Al proposito posso condividere una mia esperienza personale diretta. Quando partecipavo al mio Training, durante una seduta in cui una ragazza stava lavorando sulla mia gamba sinistra, mi vennero delle lacrime. Al momento non sapevo per cosa stessi piangendo, ma mentre la ragazza continuava a lavorare amorevolmente sulla mia gamba, mi è venuta un'immagine di mia madre seduta a lato del mio letto d'ospedale, quando avevo quattro anni,; ero lì con la gamba sottoposta a trazione per essermela rotta in due pezzi durante una festa in casa. Non avevo mai avuto prima un ricordo cosciente di quella situazione e per tutta la vita avevo pensato che mia madre non si fosse mai veramente occupata di me…Con questa immagine le lacrime aumentarono insieme ad un forte sentimento di gratitudine e amore verso mia madre. Da quella seduta è totalmente cambiata la coscienza del mio amore per lei e quindi il mio atteggiamento, sia con lei che con le donne in genere. Nel Training insegniamo diversi modi di lavorare con le articolazioni, ma quello che è più importante per noi, è di passare la capacità di essere lì col tuo cliente, aperto ai suoi bisogni, stando nel cuore, in meditazione, intimamente vicino e attento. Questo è ciò che tentiamo maggiormente di insegnare ai nostri studenti. Questo stato d'animo di serenità, di calma, di connessione appagante è in realtà l'essenza di una sessione di "Joint Release".


(Articolo dell'Osho Times edizione italiana - ottobre '00)

ARTICOLI SUI GIORNALI: "Il Tocco del Maestro"

Come diventare consapevoli attraverso il massaggio, entrando in contatto col dolore e la paura per poi lasciarli andare.

di Shuny R. Deretta

Il paziente? Ogni approccio medico lo tratta in modo diverso. Di certo la terapia olistica si pone di fronte a chi soffre in maniera totalmente diversa rispetto a quella tradizionale. Non più un rapporto basato sull'intento di sconfiggere il male o vincere la malattia, ma un incontro per dare energia allo star bene e infondere il convincimento che non è necessario ammalarsi. Naturalmente tutto ciò è passibile di variazioni e sfumature, tenendo soprattutto conto delle molteplici tecniche disponibili e che oggi sono rifiorite. Uso il termine rifiorire, fiorire di nuovo, nel senso che tutte le tecniche corpo/mente tanto in auge, in realtà tornano ad affrontare il problema della salute richiamandosi, chi più chi meno, a scuole di pensiero e di terapia del passato, a volte risalenti a millenni fa.

UN PASSO INDIETRO

All'origine di ogni tecnica di massaggio profondo - l'esempio mi viene spontaneo, essendo io un terapista di Rebalancing - c'è il Chua k'a, sviluppato qualche millennio fa dagli antichi Mongoli Samurai. Questi hanno condotto uno studio molto attento su ciò che oggi chiameremmo psicosomatica, arrivando a valutare che le parti del corpo sono sede di blocchi energetici e di tensioni dovute a diversi tipi di paura. Intuirono che il corpo ha una memoria degli eventi penosi, psichici o fisici, capitati; e questa memoria ha sede non nel cervello, ma nelle diverse parti dell'organismo. La scoperta cadde nel dimenticatoio per lungo tempo, per poi essere riscoperta solo nel ventesimo secolo grazie a Wilhelm Reich, Alexander Lowen ed altri. 1 Samurai della Mongolia ritenevano che dopo ogni fase acuta la memoria del dolore è rimossa, e con- temporaneamente la parte che duole viene isolata: intorno a questa zona i muscoli non si muovono o, se lo fanno, è con il minimo movimento possibile. Un trattenersi, per non sentire dolore o dimenticarlo, che modificherà l'atteggiamento naturale ed equilibrato del corpo. Ecco come il dolore fisico si riflette sulla psiche e viceversa. Quando si lavora sul corpo seguendo i concetti del Chua k'a occorre tenere presente il modo di porsi dei Mongoli Samurai nei confronti del concetto di energia e corpo umano. Credevano all'esistenza di un'energia capace di pervadere ogni cosa, il Kath: tutte le volte che siamo in tensione o proviamo paura e ci contraiamo, scateniamo un blocco dentro di noi che impedisce o limita l'energia nel suo naturale fluire. Lo yoga chiama questa energia Prana, lo Zen di Lao Tzu Tao.

MASSAGGIO CON SENTIMENTO

Nell'effettuare un massaggio, seguendo il principio del Chua k'a, ogni momento della terapia è un tentativo di riconnettere il corpo con il Kath, con l'energia. Questa nuova riconnessione, il rinnovato fluire energetico è la vera e propria guarigione. Principi che possono essere applicati a qualsiasi tecnica di massaggio, è però d'obbligo che ogni movimento sia fatto con sentimento e con attitudine riverente. Gli antichi Mongoli lo esprimevano dicendo: "Questo non è il tuo corpo, non l'hai fatto tu. Esso è il Corpo Umano". Insomma un senso di riverenza che viene dal riconoscere il corpo come un mezzo da utilizzare nel Cammino (la sede che la nostra anima usa in questa vita nel suo processo evolutivo). A causa del nostro Karma (la legge universale di causa/effetto) ci siamo allontanati dal Cammino, recando quindi danno anche al nostro fisico. E' questa la ragione per cui i Mongoli - ma non solo loro - sono certi che occorra correggere i nostri errori apportando consapevolezza. Consapevolezza è diventata oggigiorno una parola chiave: essere consapevoli del proprio corpo significa avere il coraggio di sentire di entrare in contatto col dolore e le differenti paure e quindi essere in grado di passarci attraverso e lasciarle andare. Ogni parte dei corpo conserva un particolare aspetto di paura e la più recente è sempre la peggiore in quanto si accumula alle precedenti. Le aree per le quali pensiamo di non avere problemi sono invece quelle dove il blocco energetico è totale. Lì la tensione è cresciuta a tal punto che la coscienza è in capace di passare. Quando praticate un massaggio fatelo con la profonda consapevolezza dell'energia Kath. Lasciate che le vostre mani chiamino e attraggano l'energia nella zona che state trattando: mani in armonia con l'energia, che sanno cosa fare, lasciatele lavorare! Il massaggio col metodo del Chua K'a, eseguito correttamente, risulta sempre piacevole, un piacere al confine col dolore. Ma attenzione, se diventa doloroso allora il corpo assorbirà nuove paure, per cui non allontanatevi mai dalla sensazione di piacere. I Samurai sentenziavano: "se stai godendo del Chua k'a, questo è il segno che è fatto correttamente ".


(Articolo apparso su AAM Terranuova - febbraio '98)

ARTICOLI SUI GIORNALI: "L'Arte di Toccare".

Lavorare sul proprio corpo significa imparare un linguaggio per conoscere sé stessi e gli altri.
di Shuny R. Deretta

Normalmente non siamo abituati a descrivere la bellezza ed il valore dell’essere toccati con grazia e attenzione. E’ come se ci mancassero le parole. Sto parlando qui dei linguaggio del tocco: un modo non verbale di comunicare con i nostri simili... in altre parole, il massaggio, ovvero quel mezzo che ci dà un senso di vitalità e di interezza dimenticati. Nella nostra vita siamo costantemente sotto stress: per far carriera, per essere e per vivere all’altezza, per ricavarci il nostro posto nel mondo... è una corsa frenetica, incessante, spietata dove non v’è spazio né tempo per prestare attenzione alle esigenze del nostro corpo, alle sue necessità più intime. Eppure, è il corpo che ci identifica e che ci permette di agire: è la nostra casa in questo mondo. L’abbiamo dalla nascita, ci viviamo dentro giorno dopo giorno e alla nostra morte ce ne separiamo. Ma quanto lo conosciamo? Quanto tempo gli dedichiamo? Poco, pochissimo... per molti di noi è come se fosse un mero estraneo. Milioni di persone usano oggi il proprio corpo esclusivamente come un semplice veicolo che li porta da un luogo all’altro e che compie le azioni che gli vengono richieste. Così, lo nutrono regolarmente (fin troppo regolarmente!), gli fanno la doccia, il bagno, lo mettono a letto la sera nella speranza che un buon riposo (spesso neppure così buono) lo renda capace di ripetere all’indomani le stesse prodezze del giorno precedente... e così, giorno dopo giorno, in un interminabile alienante logorio. Purtroppo, un simile comportamento di uso puramente strumentale ed inconsapevole del proprio corpo finisce, prima o poi, per presentare il conto. Tre adulti su cinque soffrono, a svariati livelli, di dolori alla schiena o al collo (la famosa cervicale ... ); aggiungeteci coloro che sono assillati da mal di testa, emicranie, disturbi articolari di varia natura (artriti, tendiniti, sciatiche, ecc.) o al sistema nervoso e avrete un’idea di come, in definitiva, stiamo parlando praticamente di tutti, te lettore o io scrivente compresi. Per farsi un’idea della loro diffusione basta pensare che, negli soli Stati Uniti, si spendono annualmente qualcosa come 30.000 miliardi di lire per il trattamento di questi disturbi!

UN’ARTE ANTICA

Eppure sarebbe così semplice risolvere il problema. Per secoli il dolore è stato alleviato con il tocco: l’arte del toccare è infatti una delle più antiche arti di guarigione. Purtroppo, oggi l’uomo si è così allontanato dal corpo che gli risulta incomprensibile capirne il linguaggio e i richiami. Fortunatamente grazie ad alcuni maestri indiani illuminati, ad un processo di riavvicinamento tra Oriente e Occidente e ad una riscoperta dei rapporti tra mente e corpo, diverse scuole di guarigione si sono riproposte con vigore in questi ultimi decenni. Tra queste, quella sviluppatasi attorno al maestro Osho ha avuto un notevole successo e un’ampia diffusione, permettendo all’arte di comunicare con il corpo attraverso il tatto di propagarsi nel mondo. Ed è proprio a quest’arte che ci riferiremo qui (per mio esplicito percorso personale), senza tuttavia togliere alcunché al merito di altre scuole. Il tatto, dunque, o tocco consapevole, crea relax, eliminazione del dolore e, cosa più essenziale, porta a quella dimensione qualitativa di silenzio che costituisce la premessa al contatto meditativo interiore. Le nostre vite sono così occupate, le nostre menti così attive che, quando ci capita l’occasione di sdraiarci su di un tavolo da massaggio, scopriamo una dimensione insospettata delle nostre potenzialità. Di fatto, i bodyworkers (terapisti del corpo) della scuola di Osho hanno una qualità in comune, indipendente da tipo di approccio: un’abilità a toccare che proviene dall’essere "qui ed ora" e non da una formula o una ricetta standard. Sono capaci di vedere e sentire il corpo di un altro, di permettere alle risposte di emergere spontaneamente da dentro di loro e di lasciarsi trasportare dalla loro spontaneità. Questo è un aspetto, importantissimo: molti terapisti, per esempio, giunti da Osho dopo aver praticato altre tecniche corporee, dopo un periodo opportuno di training, perdono quella rigidità imposta loro dalle scuole precedenti, sostituendola con una reale abilità a rispondere. Ciò ha a che vedere con la capacità di entrare in contatto con gli altri in modo responsabile. Solitamente, si attribuisce al termine responsabilità un significato serioso e pesante. Un’accezione piuttosto distante dal significato originale di questa parola: ossia abilità a rispondere (responsabilità). Così, generalmente, non rispondiamo, ma reagiamo all’atto. Il reagire è una risposta superficiale, automatica, un meccanismo di difesa. Rispondere comporta l’agire dopo aver ponderato, cioè dopo aver lasciato entrare dentro di noi le parole o l’azione dell’altro, averne sentito l’effetto e fatto salire da dentro la nostra risposta. La tecnica, pur se eccellente, deve essere vista come l’Abc di un linguaggio di comunicazione e non come un fine a sé stesso. Da questo atteggiamento d’apertura deriva la possibilità di vedere, sentire e rispondere con pienezza. La tecnica è la radice, ma la risposta al momento è il vero sbocciare, il fiorire dell’arte. Ogni persona ha la sua propria fragranza, il proprio umore (sapore). E’ impossibile così ricevere o dare la stessa sessione (seduta di massaggio) due volte di seguito. Non esiste una sessione tipo da ripetersi in continuazione! Perfino lo stesso cliente è ogni volta diverso

ASCOLTARE IL CORPO

Oltre alle tecniche con le mani, nelle terapie corporee vi sono anche delle tecniche di consapevolezza che non usano tavoli da massaggio. Una volta nata la curiosità per il proprio corpo, le possibilità offerte a chi voglia approfondire e conoscere meglio sé stesso sono infinite. E’ un viaggio dalle infinite opportunità. Improvvisamente, si diventa più consapevoli del proprio corpo, ricordandosi finalmente di averne uno. Si osserva come si cammina, si percepiscono le sensazioni che i piedi trasmettono... insomma si comincia realmente ad ascoltare il corpo, invece di prestare attenzione solo a ciò che giunge dalla mente. Può accadere così che uno cominci a far caso alle piccole abitudini cristallizzate a cui non aveva mai badato prima: la mascella serrata quando prende una decisione, le sopracciglia aggrottate quando pensa o cerca di risolvere un problema, e così via. Sono espressioni automatiche; involontarie. Ma ciò che è vero in un senso lo è pure nell’altro: certe espressioni e azioni suscitano in noi determinati umori e atteggiamenti. Provate, ad esempio, ad aggrottare le sopracciglia per alcuni momenti, senza necessariamente pensare a qualcosa di serio: in poco tempo inizierete a sentirvi effettivamente seri, perfino irritati! Se il telefono squilla in quel momento, vi infastidite; se qualcuno chiede di usare la vostra automobile, forse vi rifiutereste.

NELL’ERBA CON CALMA

Una prova interessante da fare è quella delle spalle. Se ricordate, esiste una legge di gravità... verificate se le vostre spalle sono in accordo con essa! Vi accorgerete probabilmente che non lo sono affatto: potreste rilassarle di più, farle scendere addirittura di un paio di centimetri... sentendovi molto meglio. Magari, a quel punto, il vostro corpo desidera fare un bel respiro profondo, come per liberarsi di quell’inutile sforzo di mantenere le spalle erette in posizione innaturale. Il nostro corpo è un magazzino di memorie. Ogni evento, sia fisico che emozionale, viene conservato nella muscolatura, nelle articolazioni e nelle ossa. Queste passate emozioni, paure o traumi, creano tensioni e, conseguentemente, anche cambiamenti pronunciati della struttura fisica (o postura). Avete mai messo, da bambini, il piede su un pezzo di vetro o su di un chiodo? Se sì, allora avrete notato che, ancora oggi, quando camminate a piedi nudi in qualche luogo particolarmente buio, magari sulla sabbia o nell’erba, prima di posare il piede qualcosa in voi va in allarme rosso? Diventate cauti, guardinghi e qualcosa vi trattiene mentre fate i vostri passi! Quella sensazione di trattenimento energetico è la memoria del dolore, la memoria di un evento che è ancora lì, depositato in voi, appena sotto la superficie della vostra coscienza e... del vostro piede. La paura che vi succeda nuovamente oggi è trattenuta nel corpo e spesso, quando camminate in circostanze similari, qualcosa in voi si sente insicuro. Il lavoro sul corpo, specialmente il massaggio profondo, può aiutare a liberarvi da questo passato memorizzato, e permettere al vostro corpo di rispondere più spontaneamente al presente, senza subire i condizionamenti di reazioni inconsce risalenti ad esperienze dolorose del passato. Potrete così adagiare il piede nell’erba con calma, sentire il terreno sotto la pianta con totale trasporto, senza alcun bisogno di trattenere l’energia del piede anticipando un immaginario dolore.

GUARDANDOCI ALLO SPECCHIO

Le implicazioni di quanto sopra sono rilevanti, considerando l’odierna speranza di vita occidentale: aggirandosi sui 75 anni costringe il nostro corpo, anno dopo anno, ad accumulare paure e ricordi negativi. Se vi chiedete cosa abbia a che vedere tutto ciò con voi, allora effettuate quest’esperimento: Ponetevi in piedi di fronte ad uno specchio e ascoltate attentamente ciò che vi passa per la mente mentre vi guardate. Non ci vorrà molto perché abbiate la sensazione di aver in testa un televisore a pieno volume; un chiacchiericcio continuo che, anche se spostate gli occhi su un’altra parte del corpo, riprende subito come se cambiaste canale televisivo. In effetti, abbiamo tutti una sorta di programma Tv immagazzinato nella mente; un programma che salta fuori, automaticamente, ogni volta ci guardiamo allo specchio o che vediamo la nostra immagine riflessa. La mente seziona il corpo, crea divisioni laddove in natura esiste solo armonia ed equilibrio. Il giudizio che abbiamo di una qualche parte del nostro corpo non abbastanza bella, lunga, corta o carina, può generare un’alienazione di quella parte. Vivendocela negativamente, quella stessa parte finisce per sentirsi staccata dal tutto, rifiutata, non nutrita, desiderosa di atrofizzarsi, di sparire. Mediante il lavoro sul corpo e il massaggio, possiamo, in poche sessioni, ricominciare a rilassarci, ad accettarci come siamo fatti. Appena la mente si rilassa e si í riducono i suoi giudizi, le gambe (o qualsiasi altra parte) che non riconoscevamo più come nostre - per la loro linea poco piacevole - tornano ad essere parte integrante di noi. E’ una cosa stupefacente vedere come il corpo possa cambiare la sua forma in poco tempo, quando riceve un po’ d’amore e d’apprezzamento! Più il tocco è aggraziato ed attento, più la nostra attitudine ai contatti si trasformerà. Oggi tendiamo a ridurre sempre più i contatti fisici. La paura dell’Aids agisce probabilmente a livello inconscio e, quasi soltanto nei Paesi latini si possono ancora vedere persone abbracciarsi tra loro. Toccarsi genera paura dell’intimità e l’intimità spaventa.

A CUOR LEGGERO

Chi ha ricevuto delle sessioni di lavoro sul corpo, è spesso indotto a toccare maggiormente la moglie, il marito, i figli o la madre... a toccarli con più facilità, con gioia e vitalità. Toccare l’altro in modo rilassato e col cuore leggero (che non è a cuor leggero, ovvero inconsapevolmente, ma con attenzione e premura) è toccare con tutta la nostra attenzione priva d’inibizioni, con la nostra gentilezza carica d’umanità. Il massaggio, specie quello profondo, dà piacere e gioia al corpo. Recenti studi sul cervello hanno appurato come esso sia una ghiandola e non soltanto una sorta di computer biologico. Il nostro cervello (in realtà l’intero organismo) secerne ormoni che influenzano direttamente le nostre emozioni, attitudini e modalità comportamentali. Lo scienziato Norman Cousins, sul NewEngland Journal of Medicine, ha descritto ad esempio la sua esperienza riguardo al potere ringiovanente delle risate, e sul fatto che esse sono esperienze di piacere dove si mescolano umorismo, soddisfazione e gioia, che liberano ormoni della felicità dall’elevato potere di guarigione. Lui. stesso, peraltro, si sta curando da una grave malattia con una tecnica terapeutica basata sulle risate.

AMA IL TUO CORPO

Se il lavoro sul corpo crea gioia, piacere e contentezza è presumibile che influenzi pure il modo con cui ci relazioniamo con noi stessi e con gli altri. Ricevendo regolarmente lavoro sul corpo si innesca un effetto cumulativo che contribuisce ad una stabilità mente/corpo. Più percepiremo il nostro corpo, più lo accetteremo e lo potremo amare: è un processo a catena che si amplifica a spirale. Felicità e benessere creano felicità e benessere! "Ama il tuo corpo, allora. E’ il tuo corpo, un dono di Dio. Godine e abbine cura. Ciò significa fare esercizi fisici, nutrirsi e riposare adeguatamente; significa ascoltarlo e prestarvi attenzione così come prestiamo attenzione all’auto o al computer, ascoltando qualsiasi piccolo rumore indice di malfunzionamento. L’organismo umano è un meccanismo perfetto e meraviglioso che merita tutta la nostra dedizione: sia che dormiamo o che agiamo, che siamo consapevoli o inconsapevoli, continua a funzionare con silenziosa efficienza... Perfino se non ce ne prendiamo cura continua a servirci! Allora come non serbargli tutta la nostra gratitudine?" (Osho).

(Articolo apparso su AAM Terranuova - giugno’97)

ARTICOLI SUI GIORNALI: "Osho Rebalancing".

di Shuny R. Deretta

Il Rebalancing si è affermato come una delle terapie corpo/mente più complete, perché, data la molteplicità di tecniche in esso confluite, è possibile ai suoi operatori adattare il proprio lavoro alle esigenze del loro cliente, al suo ‘qui e ora’. Ma cos’è il Rebalancing? E un massaggio profondo, cioè un massaggio del tessuto connettivale (provenienza Rolfing) combinato con un lavoro sulle articolazioni (provenienza Trager), lavoro sull’energia (tecnica Alexander) e sulla consapevolezza attraverso il movimento (Feldenkrais). Il tutto condito con bioenergetica (Lowen) e liberazione emozionale (tecniche neo-reichiane). Senza naturalmente dimenticare il ruolo che ha in tutto questo la meditazione; infatti solo lavorando da uno spazio di meditazione è possibile creare quella speciale atmosfera, mista di accettazione e fiducia, in cui può accadere un vero e permanente processo di guarigione. Principio base del Rebalancing, come del resto di tutte le tecniche di massaggio profondo, è che il nostro corpo è una specie di registratore dove vengono registrate - sotto forma di blocchi, tensioni e malattie - tutte le emozioni trattenute, i traumi, gli shock che ci succedono dal momento in cui siamo concepiti fino ad oggi. Ancora oggi ricordo vivamente una mia esperienza in proposito, durante una seduta che ho ricevuto nel 1982 nel corso del mio training di formazione a Geetam, nel deserto californiano dell’entroterra di Los Angeles. Una mia collega stava lavorando la mia gamba sinistra, senza essere a conoscenza che da piccolo, all’età di circa due anni, avevo rotto in due pezzi la tibia. Ebbene, ad un certo punto, un’emozione dirompente si manifestò, con un caldo afflusso emergente dal profondo del mio essere, attraverso il cuore; si irradiò per tutto il corpo, facendomi provare una sensazione indescrivibile di amore- calore - luce. Mi lasciai trasportare da quella sensazione respirandoci "attraverso’; mentre scorrevano lacrime di immensa gioia, sentivo la presenza di mia madre accanto a me; stavo rivivendo i momenti passati in ospedale da piccino e, per la prima volta in vita mia - avevo allora 37 anni - provai vero amore nei suoi confronti ed un profondo senso di riconoscenza per avermi messo al mondo. Come antefatto è interessante sapere che una delle cose che mi avevano sempre infastidito di mia madre, era il suo ripetere in ogni possibile occasione, a parenti e amici, quanto si fosse preoccupata per me quando mi ero rotto la gamba, restando per un mese al mio fianco in ospedale. Mi ricordo che da adolescente, tutte le volte che lei ripeteva questa storia ad altri, sentivo immancabilmente come un pugno nello stomaco ed una voce dentro di me che le gridava: "Smettila di raccontare balle, non mi ricordo proprio che tu mi abbia mai dimostrato amore!". Inutile dire che dopo quella seduta di Rebalancing il rapporto con mia madre ha acquistato tutta un’altra profondità ed accettazione; questo come conseguenza del mio diventare consapevole di quanto in realtà lei mi fosse stata vicina con amore; questa nuova consapevolezza ha inoltre contribuito non poco a mutare il mio modo di rapportarmi con le donne in genere. Consapevolezza è una delle parole chiave per chi si è posto coscientemente su un cammino di crescita e di evoluzione interiore. Per diventare più consapevoli del proprio corpo bisogna avere il coraggio di sentire, di andare in contatto con il dolore e con le diverse paure e quindi essere capaci di "passarci attraverso’ e poi di lasciarle andare. Non appena le tensioni croniche si liberano, una sottile, più musicale qualità comincia a vibrare, a danzare nel corpo. Ritroviamo un’energia che ci eravamo dimenticati di avere e possiamo di nuovo usarla. Il Rebalancing è unico in questa sua qualità di far diventare il corpo simile ad uno strumento musicale, dove ogni parte comincia gradualmente a rispondere in sintonia con l’altra. Mediante le sue mani amorose ed esperte, il Rebalancer aiuta il suo cliente a capire e a trascendere la rigida immagine che egli ha di se stesso. Questa ‘immagine di se stesso’ è unica per ogni individuo e condiziona la nostra vita in molti modi. Per questo motivo nel Rebalancing non ci sono "ricette’ che possono andare bene per tutti, ma le tecniche usate sono di volta in volta adattate alle esigenze dell’individuo al momento della seduta. Un corpo sano è capace di lasciar fluire liberamente ogni sentimento; è efficiente e aggraziato nei suoi movimenti, in grado di dare risposte consapevoli e adeguate ai bisogni reali. Una persona con un corpo simile è emozionalmente flessibile ed esprime i suoi sentimenti in modo spontaneo.

(Articolo apparso su Re Nudo - Maggio '97)